Il buio costringe il giorno
nell’abisso di parole vuote
come occhi di statue cieche
dominano tentacoli in festa
senza alba ne tramonto,
nuvole grigie immote nel tempo
esalano materia scomposta,
una volta anch’essa grigia.
Un’alchimia irragionevole
di anime emotive,
macerate e stracciate
da illusioni e desideri repressi
figlie e madri
di un’alba chiara,
di ombre che si allungano
sino al tramonto rosso,
richiama sofferenza e pianto
sino a farne uragano,
sino a quando il vento avrà pulito
sino a quando la pioggia
e le lacrime
avranno sapori diversi.
Sino a quando
da larva diverrà farfalla.