Vola l’anima mia libera,
fra Terra e Cielo s’allunga,
distesa a farfalla che danza,
le curve accennate nel tempio
d’immemore sacro innalzarsi,
a risplendere occhi e carne
immolata per te mio signore,
mio tenero amante assorto
e fugace che stelle lontane
nel fulcro domato ancora
sfavillano piano.
A disperder mani nel mare
trattieniti,
invoca il mio Nome fra lingue di fiato
ove perdersi è dolce,
intinta la Vita a raccoglier lo strascico
d’un muto regalo che in seno io accolgo.