Mi piace camminare solo per via Ognissanti
in mattinate soleggiate,
ascoltare nel silenzio più assoluto
la quiete delle campagne,
interrotta talvolta dallo scorrazzare d’un auto
che non conosce i dolci segreti della lentezza.
Giungo sino alla chiesa dalle due cupole
ma prima sosto qualche secondo
dinanzi alla madonnina dietro la piccola grata
per recitare una preghiera svelta, ma piena di me.
Provo ancora vergogna per questo genere di cose.
Se il cancelletto dell’abbazia non è chiuso
entro e mi godo la frescura degli antri bui
e della pietra antica,
altrimenti siedo sotto gli ulivi.
Guardo la mia ombra fondersi con quella delle fronde
e aspiro l’aria amica chiudendo piano gli occhi.
Torno a casa lasciandomi sorpassare
e scosto la visiera del capello per farmi accarezzare,
ancora una volta, dalla gentile luce del sole.