Esausta, cede la mia mano.
Su questo foglio tento di ritrovarti
così come ti immaginai.
Dispersa, la tua figura
non dà noia, né tormento,
né gioia.
La mia mente rimane sospesa;
affamata d'una soluzione
ritenta l'abile incastro
dei tuoi giochi.
Intensa, l'apparenza del reale
si presenta a me:
ti avverto stranamente irreale,
bizzarro frutto della mia fantasia
lieta di accoglierti.
Spirito maligno o animo triste,
mi stupisce l'unico punto noto:
l'astuzia con cui riesci ad ingannare
la solitudine che,
coraggioso ed incosciente,
ami.