Guida pudica diva
di lindo lino ammanta
la mano mia e lo stilo
che mente mia s’appanna
del senno più non conscia
se l’occhio appena indugia
sulla tua schiena bianca.
Desio d’aver d’aedi dono
sì di musica leggiadra
sfiorar le pelle tua adorata
ché con tocco di labbra
seppur lieve pare di lordare
tanto virginia e pura appare.
Anco del possente Zeus
l’ira oserei sfidare
e di Prometeo spartir destino
per ogni dì l’aquila sfamare
se mai tu mi chiedessi
d’accender i sensi tuoi
col Sacro fuoco degli Dei.