Come il credo di Socrate che ammetteva ogni giorno di conoscere sempre meno di se stesso e dell'uomo, la poeisa rivela l'ammissione mirabile dell'uomo di mondo che approda a tale confessione quando la sua profonda coscienza ed esperienza lo slegano finalmente dai falsi moralismi della società dell'essere, più che dell'apparire...
... penso di conoscermi bene, ma non è così,... lo scopro ogni giorni, ogni ora... qualcnuno però mi aiuterà a capire qual'è il 'mio Io universale'...
... molto bella!
cavolo, l'ho dovuta rileggere dopo dopo il commento di aurora...
Daimon socratico, mai Cesare fermarsi alle apparenze, ci ricasco sempre! per questo secondo commento 5ST