Echi di motori si perdon sotto le favole d'una luna smilza e docile,
Dentro la stanza solo i nostri respiri, ora calmi, ed il sommesso brusio d'una ventola affaticata nel suo continuo moto perpetuo;
Tra i vetri sporchi dal tempo, forme irregolari, astanti vegetali immoti di sabbia.
Questa la cornice dell'amore consunto dalla nostra ingordigia.
E i nostri corpi caldi e umidi s'accarezzano ancora tremanti, senza gelo, solo la brina fradicia di sudori a colmare lo spazio ed il tempo.
Ed il rintocco univoco dei nostri cuori è l'altra fragile cornice dove ci adagiamo scrivendo versi, tracciando emozioni.
Mi baci per tre volte, sono baci rossi ma dolci, che m'accarezzano senza fretta le umide labbra ancora gonfie dell'amore.
Le tue dita scivolano docili sul petto, a giocare con la pelle, tra i buffi ciuffi sparuti di peli neri;
E la mia saliva sa' ancora di te;
E la mia gengiva mastica ancora nostalgici languori.
Tremo ancora d'erezioni succubi dei tuoi magnifici succhi.
Ed i sorsi insorti come soli d'altri mondi innaffiano i miei luccicanti lacci di cuoio.
E la carta d'acqua palpita e s'inonda, ed ancora dentro te, ascolto i teneri crepitii della tua fiamma.