Le biciclette abbandonate
sulle spiagge d’Aprile
si perdono fra le voci rade dei passanti
mentre il capriccio del mare
si frange sulle rive incolpevoli
cigolando uno sciacquio annoiato,
e la sabbia spiega vasta e svogliata
la sua immensità biancastra.
Ronza la prima ape sonnecchiando,
qualcosa si invischia pigramente
fra i peli di una gamba nuda.
Un casolare lontano fumiga nella calura.
Le biciclette abbandonate
sulle spiagge d'Aprile
ascoltano in silenzio
le aride crepe del loro destino.
Esse son come l’Uomo,
dimenticate
in uno spazio assolato
e straniero.