alla fine del mio sguardo,
-Ecco! La valle che mi nutrì-
giace suadente, quasi immobile,
ha membra stanche, sfinite
dalle mille febbri,
da quei dolori. disseminati ad arte.
cedono ai rapimenti di ore non vere
gli schiavi che la abitano,
in un tempo rapido, perfetto.
La Terra! la vanitosa tra le bellezze!
Lei, che muta il volto,
senza mai nascondere
i segni dell' affanno.
ma a volte si innamora:
essa corteggia gli spiriti più ansiosi,
con esclamazioni di fiori regali
essa veste la morte
di preziosa bugia