Carboncino..
Sapessi almeno disegnare
il foglio,
senza questi strani segni
che mi facilitano la pazzia
e che si dice
comunichino l’essenza
dell’oggetto
nell’oggetto..
Sapessi
descrivere nei tratti,
nelle morbide durezze,
nello sfumare i contorni,
nel liberarne i chiaroscuri,
come limpidezze naturali i colori,
senza mai fermarne
le movenze
Sapessi…che l’arte
è il fulmine,
un’illuminante squarcio
nelle realtà disfatte,
uno squarcio rivelatore,
che arresta
e condanna
Sapessi,
ma è tutto così semplice ora,
tutto dannatamente correlato,
combaciante,
tutto
con delle direzioni stabilite
che i miei scarabocchi di parole
non seguono come si insegue
l’orizzonte di un ricordo
o non raggiungono
come quello di un futuro
sconosciuto e astratto
Nulla di più ovvio
nel definire con l’occhio
soltanto,
nulla di più insensato
nel voler vedere
appena in tempo
e ovunque
quel lampo
Chi ha questo
privilegio?
Carboncino…
Quelle ali che riposano sul ramo più alto
Specchiate nell’acqua che il cielo
Ha piovuto
Questa notte…
L’oggetto.. nell’oggetto!