Lo sciamano, il re del fuoco
danza e geme, sedotto d’ aurora.
Cerca il silenzio forse,
dopo aver riavuta l’ anima
tra il crepitio dei fuochi,
nei boschi densi di luna.
E le sue mani, che cingono,
che offrono e chiedono,
che proteggono i suoi fratelli,
poichè essi non capiscono
quante anime viventi
vive il loro dio.
Drogherà i suoi sogni, andrà
lì dove solo chi uomo non è
da sempre apre la porta del creato;
presto dimentico, divenuto ancora uomo
il sacrificio che consuma,
ed umilia gl’ innocenti
nel buio tempio dei padri.