Specchiata nei pozzi
dell’acqua ancora
a venire
-Memorie scandite in pieno
dalla solerte corposità di queste nuvole-
Avvistata
di sfuggita in approdo
al molo di un porto che emergerà a millenni
Intuita
come nota lontana,
assordante sirena
brillo,
emetto scaglie del tuo nome,
ovunque nel mio lamento di scoglio
Egregiamente calco orme,
paziente
nell’immediatezza distorta
di questo tempo dal sole di stagno
Assisterò
come assiste la mia essenza in continua,
dissolvente perdizione in te,
al passaggio chirurgico e immensamente breve
del cobalto luminescente
Punte di dita a sfiorarsi
acqua e carbonio
appena immersi
sempre a mischiarsi
Avvistata
specchiata
Nella tua anima
che contiene la mia