Ero lì, nella mia bottega
a impastare il pane,
mentre tu, mi passavi vicina,
senza un fiato.
Non avevi sguardi per me,
tu eri di coloro che
pur disprezzandoti di giorno,
al calar del sole
bussavano alla tua porta.
Se tu fossi entrata,
nella mia bottega,
ti avrei offerto i miei biscotti,
ti avrei regalato il mio sorriso.
Io non ti amavo,
come gli altri uomini,
desiderosi dei tuoi servigi
e bramosi delle tue carni,
io t’amavo d’un amore pulito.
Sul tuo seno mi sarei addormentato,
sopra il tuo cuore
avrei posto il mio sigillo,
nelle notti di luna,
avrei cercato le parole da dirti,
alla luce del sole
t’avrei regalato le mie carezze.
Ora appartieni ad un solo uomo,
i suoi piedi hai lavato
con la rugiada dei tuoi occhi,
poi asciugati con i tuoi capelli,
infine cosparso col prezioso nardo.
Non sarai mai mia,
Maria di Nain.