Malato in paralisi distruttiva
occhio stravolto
riconoscente
alla generosa morte
nella stravaganza di dolorosi strazianti dubbi sorgenti
dal male subito al vero amore
enfatizzato dalla sorda derisione di una muta solitudine
da rossi cavalieri
aleatici
perdigiorno
in
possessione d’orzi maturi
frollati
rifiutati della fedele ragione
in rabbia di torre
quasi morto
distrutto da
una nera gobba sacerdotale
salvato
da una visione d’innocente purezza in un rosone di luce
dissetato
innamorato protettivo
fustigato sacrificato
capito
fra mille smeraldi frantumati redento
nella sua buona natura deforme
in un sublime matrimonio di vita
amato