Ricordo le nostre gite in bici.
Ti costringevo a fare chilometri sotto il sole o in riva al mare.
“Dove mi vuoi portare? ” chiedevi col fiatone.
Eri felice di seguirmi e provare nuove sensazioni.
Ti sentivi ringiovanire accanto a me.
Una nuora un po’ fuori di testa
con il grande desiderio di andare
di conoscere posti nuovi,
di provare nuove emozioni da condividere.
Le ruote girano
Nel cerchio della nostalgia.
L’acqua dell’amato fiume
immerge sensi del passato
e rivivono sogni condivisi
nelle ali aperte dei cigni in volo.
Le tue mani e il tuo corpo
erano rami secchi nei salici
che piangono ora
lame di dolore.
Lì dove il sale disteso
accoglie il dolce frullo dell’onda
vivevi il sogno
del ritorno.
La falce ha spento
il tuo respiro
nell’abisso del male oscuro
lasciandoti precipitare
nel rifiuto del domani.
Lo sai?
Il fiore può rinascere
Nella gemma del ricordo che ho io di te!
A te padre per scelta di un figlio non tuo
E padre scelto da una figlia
che per troppo tempo
Ha ignorato l’affetto paterno.