Mattino, pomeriggio, sera.
Spero nella sera
che mi possa dar sollievo,
che il tempo mi abbandoni,
che seco mi porti il vento.
La consapevolezza che qualcosa arriverà.
Fino a me perverranno del sole
i fiduciosi raggi.
Prima o poi.
Goccia.
Rimango intanto sotto
la pioggia cadente; cadendo la pioggia
rimane intorno tutto asciutto.
Goccia.
Goccia.
Cerco il liberale ombrello di Nessuno.
L’ombrello è sempre chiuso.
Goccia.
Goccia.
Goccia.
Quanto aspettare devo non lo so.
Forse è inutile crederci.
L’acqua scorre e scivola
nascondendo le mie lacrime.
Dietro quelle nubi, il sole non le vede,
non sente il mio pianto.
Non verrà a scaldarmi in questo gelo.
E affogo sempre più.
Ora aspetto solo la sera,
che dolcezza mi porti.
E chiudo gli occhi.