Ci sei ma non ti vedo,
minuto e vivo,
tra quelle fibre bianche.
Il tuo rado batuffolo
rimane là,
sospeso,
in balia d'un'aria orizzontale.
Quando ancora eri fisso
ti celavi,
in quella lanugine;
che premeva
dai baccelli del salice;
come fosse bava rabbiosa,
dalle labbra d'un cammello.
Questo sperma arboreo,
appena espulso,
ha infestato giugno.
Ora sei là leggero,
cullato dai flutti
abbastanza forti,
per la tua lievità.
Ti fan sentire fresco,
mentre io pesante e fermo,
resto in balia del caldo.