Raccontami, di come tu guardi il mondo da lontano,
di come vedi gli uomini fare all'amore e piangere per le loro emozioni.
Narrami, il cammino dell'anima,
il cammino dell'anima mia,
che muore e risorge come il giorno e la notte.
Accarezza, piano il mio viso,
piccolo petalo di un giardino fiorito,
e asciuga le lagrime di un uomo
caduto nel vuoto di una fragile vita.
Accompagnami, nel sogno di un'esistenza infinita,
come Virgilio nell'inferno divino,
e non lasciare mai la mia mano
affinché io cammini sicuro.
Ma, dopo tutte queste fatiche, riposati, amore mio,
e lascia ora che io vada
nell'unico posto dove tu non potrai venire.
Rallegrati, della tua vita e del tuo divenire,
o dolce compagna di una passeggiata terrena,
e non essere triste per il mio destino:
il paradiso e l'inferno sono una cosa sola.