Scegli il rosso per me
angelo arcobaleno
quello della porpora densa
che drappeggia su incarnati
bianchi
e piedi nudi campestri
sollevati da ali
trasparenti
ultraviolette
E tu
che scavi gallerie
domestiche
e confortevoli
cieco
vorresti veder le stelle
tra le cinque lune
e alianti di cartapesta
sempre e comunque
comunque e sempre.
Tu ti cibi
dello scoglio
onda senza acqua
grande senza
piccolo
orto coltivato
a orchidee
e ne pretendi la natura appuntita
e ne pretendi
spontaneità tagliente
ma ragionevole
e profumata
E Tu
mio aculeo
dominante
come coda di scorpione
arresti l’occhio del mio petto
Paralizzata
sbarrata
imprigionata
dal tuo
spettacolo
d’esistere
al tuo
dono regale
di vivere…