Altro non posso donarti di me stesso,
è poca cosa, che un volo con la fantasia.
Narro dell'onda e della nube grigia,
delle note sospese al lume della luna,
del vento che comanda ai tuoi capelli,
di sfiorare la nuca disadorna e bianca.
Muterà certo soffio all'improvviso,
se sempre incontro al sogno andremo;
Ostro sarà sconfitto nella battaglia,
se labbro accosterò al lungo collo tuo.
È fiato che ti scalda all'improvviso,
carezza che ci conduce verso sera.
Brezza ora non temere più e non amare,
sarò il manto, il soffio, e l'avvenire.
Nel chiostro mio di nebbia turbinante,
celata al senno di chi non vuol capire,
potrai ora mutare da crisalide in farfalla.