Inciderò segni di luce
come fuoco
su ali corvine
abbagliando tenebre
di terre morte.
Claudicando,
oppresso e curvo
cercherò pieghe di terra libera,
e lì mi nutrirò
al seno dell’incanto del vento,
libero da maschere grottesche
di esseri mendaci.
Sorriderò ai venti d’inverno,
che tagliano arsi pensieri,
cucirò lembi di speranza
a primavera,
scarterò nudi falsi re,
ipocriti,
offrirò reti al mare d’estate,
per lasciare liberi
uomini di poco conto.
Soffio con l’ultimo
refolo d’autunno
a innalzar foglie secche:
polvere di speranza.