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La catarsi del dolce inganno

I

Come campana
crisalide
avvolge
una voce
notturna
che ama.
Non c’è spazio
tra torme di salme
d’ipocrite
scimmie
occasionali
per chi
non ha maschera
e accetta
il piscio
putrescente
e, prono,
a nulla ambendo
crede
non aspettare
null’altro
che tormenti
anali,
null’altro
che chiodi
e lo sprizzare
del polso suo sangue
su croci
erette al cobalto
oscurato
da nembi iemali
di basalto.

II

Il corvo
gracchia
beffardo
e deride
la purezza
di quella voce
che tenta
d’afferrarlo
con acuti
invano.
Prona è la schiena
ma l’occhio
continua a scrutare
alto

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2 commenti:

  • Aldo Occhipinti il 19/06/2009 22:30
    grazie Vincent, davvero
  • Vincenzo Capitanucci il 17/06/2009 11:07
    Caustica...
    mordente pungente... sfrontata... amorevole... in poche parole l'Aldo... che conosco..
    Bellissima Aldo... rinasciamo in catarsi... nel Giorno... poi si vedra...

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