Felicità vissuta
anche in penombra
per l'incalzar
della fredda stagione;
aveva l'influenza,
ma tu, nonna,
con le tue fiabe
mi allietavi il cuore.
Così narravi le istorie:
di un uccellino verde
che parlava
con una bimba dai capelli d'oro...
Poi, mi ricordo ancora
di un veliero che era rimasto
fermo in mezzo al mare.
Parte? Non parte?
Non ne vuol sapere
la bianca nave
di spiegar le vele
ché il capitano s'è dimenticato
un dono per la timida figliola,
l'ultima, la più bella
ed anche la più buona.
Incantata ascoltavo
e non da sola: anche la mamma
e il babbo, ti seguivano
assorti.
O, dolce nonna le tue mille
fiabe, le ricordo a frammenti
per l'incalzar del tempo...
Ma la tua voce risento
se appena chiudo gli occhi
e allora, ascolto: essa è calda
espressiva e trema d'emozione.
Felicità vissuta anche in penombra,
o dolce nonna,
ci allietavi il cuore.