Crono
divori
nel tempo
i tuoi figli
Dopati
da un lungo sonno
sogno
l’Amore
chiudendo
gli occhi
apro le porte
delle sere in mattino
correndo i cento metri
separanti il Padre cielo dalla terra Madre
in un infinitesimo di secondo
primi nani di un'ultima mitologica storia
ad essere
giganti
divi incoscienti in doppie corone accentate accecate dal profumo d’all’oro
Chiedo asilo alla luce per tornare ad essere bambino uscendo dal tartaro delle ruote dentate
del tempo esiliato in Ilio