Non ho più occhi per vedere
la nebbia dilaniata dagli artigli dei colli.
Il rame e l'argento delle nuvole
la luce che colora le ombre
di buio. E i raggi delle conchiglie
il ruvido della sabbia
tra le dita dei piedi
il sorriso delle onde?
Son rimaste soltanto le mani
le vene fluorescenti di platino
avvolte in carta stagnola
nient'altro da vomitare
neppure le parole.