Conto i giorni che mi separano da Te,
come i petali di un “m’ama, non m’ama”.
Immobile, sulle mie rime,
e spettinata, dall’alito dei pensieri,
tu, genitrice d’incanto.
Seguo l’odore della tua pelle,
guardo lontano, e ti vedo:
attrice in monologo sul palco della mia vita,
chiave di violino di un pentagramma antico.
Trabocco dei tuoi sguardi,
e sogno spettri di languide carezze,
silenziosi limiti superati,
per andare incontro a nuove emozioni.
Sarò io a trovarti (ho il permesso di entrare, senza bussare),
inaspettato come la neve in aprile,
e sentirai:
quella paura di cui nessuno potrà mai raccontare,
e conoscerai:
la vera te.
11/09/2005
dal libro "Ali Azzurre" edito dalla Nicola Calabria Editore