Loculo è la in attesa che giunga
colui che ormai stanco, rigido,
freddo, impietrito è accompagnato
dal lieve mormorio di quel piccolo
gruppo di conoscenti e parenti,
raccolti nel muto dolore.
Voltandomi indietro vedo ancora
i lunghi momenti del mio breve
trascorso, intenso, pieno di dolci
intrecci amorosi, sbocciati come
se il caro Cupido, allegro ed
armato, si divertisse a lanciare
frecce su questo viandante.
Adesso tu Caronte, navigatore di
anime perse, imperterrito nei tuoi
movimenti implacabilmente tagli
l’acqua spostando il mezzo verso
la meta, guardando negli occhi della
gente che come me furono ingannati
dal facile amore.
Tu giovane figlio, partecipi
incolpevole al mio destino,
camminando col capo chino,
triste, impotente con ali di cristallo
spezzati al vento dall’illusione
rifrangente della luce Divina.
Ecco il gruppo si ferma, portano fiori,
silenziosa e lenta scende una lacrima
nel viso del mio giovane figlio, un pianto
silenzioso s’innalza lassù, mentre
quegl’uomini impietosamente
riempiono la buca, il cemento,
il marmo, una foto.
09/07/2009