Affacciata sulla porta dei miei giorni,
con sorriso malefico e beffardo,
sembravi presentarti come un'estate pessima.
Ma poi, nel sbocciare del tuo tempo,
mi regalasti stelle ed angeli;
Magici sorrisi e venti nuovi.
E il dì della notte inaspettata
incontrai i tuoi occhi neri,
che per attimi scansai
ma che nella fioca luce mi cercarono ancora..
Qualcosa di te mi aveva rapito
e da quell'istante ringraziai l'estate;
bugiarda e meravigliosa allo stesso tempo,
donatrice di illusori sogni dal volto mediterraneo.
Niente ebbe un senso da quella sera
ma ci incontrammo per continue mosse inaspettate
e fu come conoscere le tue labbra da sempre.
Un regalo delle stelle che scese per me
allietò delle sere e dei vecchi dolori da archiviare;
allietò il mio cuore e colorò la mia anima.
Stasera, rivolta al cielo
mi chiedo dove sarai e se mai ci rincotreremmo
accorciando queste distanze
e sognando di nuovo come le notti d'agosto.