Luca,
hai bruciato i libri
come Fausto
quando declamavi in classe
i versi del ribelle,
spietati, liberi,
rivolto alle stelle?
Luca,
il tempo passa danzando
sul globo tondo
sospeso in monocromo sfondo
di foto da riviste;
il tempo passa tremando
dentro cose mai viste
che ci sporcano dentro.
Fuori siamo sordi
allo strillare
della carne
che s'impenna
immune
da ogni corruzione,
in perenne soggezione
fino a che dura,
fino a che la notte
la frantuma.
Ancora belve senza la musica
che strappa la corda unica
fra noi e lo steccato,
e chi non mette ali
cade stecchito.
Luca...
e quando fra le ombre ti perderò
nella sfera del non perdono
in cui tutta la storia va in cenere,
in cui sono straniero,
questo triste cuore
a chi lo darò?