Offrimi il pane fragrante,
una buona cioccolata calda,
con un sorriso, al mio risveglio.
Fammi ascoltare,
le canzoni disperate di Brèl,
le poesie d'amore di Neruda.
Stringimi forte al tuo seno
per non perdermi!
Parlami del mio io che non conosco,
del mio io che tu conosci,
radice di sangue
che vibra, inerte, nel tuo utero.
Accenna con passi di danza frenetici,
un Sirtaki egeo,
nelle sere d'inverno, nella malinconia,
suona al piano, le struggenti note
dell'Adagio di Albinoni.
Parlami ancora... del mio non essere,
delle mie labbra senza parole,
dei miei occhi senza luce,
del mio cuore senza battito.
Parlami ancora...
del mio Nulla senza domani!