Cosa ti spinge a me
fra questi dirupi di sete d’essere
come lupi saziarci
lavarci via tristezza e
nera afasia di pelle inascoltata
ti odio quando non ci sei
frutto dolce e raro con cui m’imbratto
ti amo perché sei
prego la vita non ti lavi via
non ti scavi di dolore
ti lasci mia
oltre la notte
oltre l’albore.