Stanotte, affido alla luna,
i miei sogni,
frammenti di solitudine
feriscono il cuore delle
stelle.
Come un bambino
nell’utero materno,
s’adagia la mia anima
sull’argentea falce,
desiderio ed assenza di amore,
corteggiano una Venere distratta.
Anche la notte,
conserva fra le sue ciglia,
una lacrima.
Attendo il domani,
per pettinare
i lunghi capelli del sole.