Vicoli vicoli
avanzo pensando,
tra vecchi anditi,
balconi
e fanali.
Ascolto il mio passo
e il rumore
di vita.
Scendendo scaloni
si fa vivo il mugugno
dell’anima
adesso
romita.
E penso ai calori,
ai dolori,
all’incerto
e all’ambìto.
E penso ai silenzi e
alle urla del cuore,
e penso all’odore,
al tatto filtrato
e poi liberato:
d’amore incompleto
ma dolce
e segreto.
E penso al domani,
all’oggi, all’ieri,
e penso a com’eri,
a come sempre sarai
e a come non sei stata mai.
Vicoli vicoli,
mi vado perdendo e trovando
scendendo e salendo
lungo la via dell’anima mia.
Luglio 2009