Ed ogni notte, ecco riecheggiar,
nel buio dei miei pensieri
una languida carezza che dolcemente sfiora il mio volto.
Grida confuse... il selinzio e poi eccola apparir
... torna...
un sorriso una lacrima
e tutto e calore
che sento scorrere nella mia anima
Brivdo caldo e pungente
torna
ed ora vedo di nuovo la luna
si la sua smorfia compiaciuta pallida e glaciale
riecheggia nella confusa mente
... mia... e si leva libera nella speranza d'unirmi a te ancora stanotte
amaro è il gusto che resta tra le mie tremule labbra
quasi assopite da un sì fatale bacio
Mancano pochi istanti...
ed il sole è pronto a punire le mie colpe
cosicchè ogni anglo si riempia di buio e porti via con se il dolce ricordo
ancora e ancora
Soffro e dal tormentato risveglio
eccola svanir
nella soffusa luce del dì
null'altro che un sogno dal crudo significato
feroce attimo d'un ricordo d'aver amato
e di un angoscia strazziante che vado narrando
un dolore senza fine
E così che mi nutriro, forse ora lo accetto
forse ora assagerò il lato debole
e così potro lasciarla andare
in una purpurea lacrima
incendiando ogni minimo ricordo
-dimmi cielo- gridai
e tutto tacque... una goccia... il lento fruscio e chiusi gli occhi mi lascai trasportare
e quando mi sentii pronto mi accorsi d'esser un pensiero
un amore un incertezza
(che mi spinse sin qui)
gelida e mera è la paura d'ascoltar le tue parole
eran le anche le mie
che ora non appartengono altro che ad un lontano giorno
di sole dove un corso d'acqua bagnava i nostri corpi nudi
che rapiti dall'impeto si unirono al vento, alle venture stelle, al sogno di infinità purezza.