Ho disperso le sue ceneri nel vino
Ma il sangue che scorre lento tutt’ora
Non può nemmeno assomigliarci.
Ho affogato ogni supposizione (le mie certezze)
Ma Rancore è un rettile orribile
Che traccia penose sofferenze
Ho lasciato tempo al tempo
Troppo tempo al tempo, troppo
Ed ora so che:
soltanto il vento può sussurrare ai campi
il dolore della città di pietra
ascolta parlare il vento nelle sue più fragili poesie
quand’è seduto sul campo bagnato
e si specchia in gocce di pioggia (lacrime di Dio)
o quando s’alza fulgido e tempestoso, mai domo
e sibilano allora i vigneti
e gli ulivi maestosi
ascolta parlare il vento nelle sue più languide filosofie
che possono donare calore ai tuoi occhi gelidi
ora senz’anima.