Gioioso sorcetto andai un infante giorno;
quando ancor il dissenno arrossa le gote,
quando lucenti meraviglie coloran l'intorno,
gioioso andai, quel giorno, a pesca di trote.
Andai ansante tra gracidanti gracili raganelle
el gracchiar di corvi annoiati lungo 'l cammino;
con l'arma alta, alta quasi fin sopra le stelle,
el suo sbrilluccicante e attraente uncino.
Insaziabili ore passan nel fremer di pazienza agitata,
fiducioso nell'occhio e nella mano che stretta restava;
ed eccomi premiato da preda pretesa e agognata
che nell'acqua splendeva e schizzava e guizzava...
E pur fulgido fu 'l fulmineo svanir dell'inganno,
la coscienza convenne cruda e priva d'avviso,
con l'occhio nell'occhio fisso nell'asfissiante affanno
e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso!