Devo sempre alzarmi
sulla punta dei piedi
toccare il cielo
per correggermi
sembro una ballerina
di danza classica
un esile fiore
danzante
fra i suoi petali
la coreografia
di un celeste
canguro
di una mente creativa procedente a balzelli
inseguendo correndo dietro senza un fine di perfezione
a un re aborigeno
nudo
per tornare all’alba dell’amore
nell’origine dei suoi geni
sfiorando con un dito anima-le- la p-orno-grafia scritta da una luminosa Vita graffiante i suoi Templi naturali con un unghia di tempo senza tempo
nell'Arte del Sogno