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sardinnia

Da Punta Negra a Capo Carbonara
e da Rena Majore a Spartivento
son ventiquattromilacinquecento
chilometri di lacrime e di terra amara

che il tempo ha reso di sorrisi avara
e dove anche il silenzio è sentimento.
Ci sarà un giorno per un rinnovamento
togliendo dai muretti la lupara?

Chiunque sia colui che vien dal mare
resterà sempre un'ospite gradito,
sacro e prosciolto da ciascun sospetto.

Togliamo ai quattro mori il fazzoletto,
saranno loro col segno del dito
ad indicar la strada da pigliare.

 

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8 commenti:

  • Ale il 01/08/2024 10:56
    veramente una terra che non si dimentica. Il silenzio denso, il suono del vento i disegni della natura e dei colori. Nei piccoli paesi interni si percepisce ancora la particolarità della vita... molto sentita e bella
  • marinella addis il 26/09/2013 10:46
    non posso non amare un sonetto che parla di una terra che ho nel sangue!
  • sergio il 26/02/2012 19:46
    bella e curiosa. apprezzata
  • Anonimo il 30/11/2010 07:48
    Un'ottima poesia sociale che esalta anche la tradizione dell'accoglienza che è tipica del popolo sardo e mettendo in risalto anche la speranza nel rinnovamento e dello sviluppo.
  • Anonimo il 06/08/2009 14:26
    .. splendida Augusto... descrivi bene l'isola del silenzio..
  • Anonimo il 28/07/2009 21:48
    Sardegna... la prossima tappa... in questa Terra... che non conosco ancora...
    Grazie per avermela ricordata...
    nel
  • Anonimo il 28/07/2009 21:34
    Piaciuta.
  • Anonimo il 28/07/2009 16:22
    Mi è molto piaciuta

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