C’è un uomo che mangia il suo fegato a colazione, poi dipinge poesie… crea ipotesi e le smonta per crearne altre. Odora il mondo e convive col dolore, si commuove delle gestualità dei bambini e si indigna di fronte alla corruzione degli adulti. Gioca ad essere Nessuno in quel gioco comune dove tutti si affannano e strisciano nell’essere Qualcuno