L’alba di un giorno folle
Avrei richiamato alla memoria
Il selvaggio demone di mondi lontani
Se la pioggia avesse dato il consenso…
Se la pioggia avesse osato penetrare
Nei vicoli ciechi di cellule assuefatte
Alla volontà di miti costruiti e…
Dati per certi.
Cuori sensibili e carni delicate
Trovano spazi inconsueti ed insperati
Per vocazione alla missione…
Per facile disposizione alla mansuetudine…
Quanto sangue scorrerà ancora
Quanto dolore ancestrale dovrà perpetrarsi
Perché il monocrate faccia luce sul caso
Di un giorno folle?
Chi vorrà eseguire la pena inflitta
A cervelli liquefatti per troppo calore?
No! I am that I am!
E la cosa non assume rilevanza
Se non in fondo ad un mare
Perennemente in tempesta…
Spero un giorno mi riporti i miei occhi
In forma di perle rodide e…luminose.
L’ipocrita lettore degli anni miei
Dovrà rendere omaggio all’ombra di Mr. Eliot
Se subirà un intervento cerebrale che tocchi il…cuore.
Datta…Dayadhvam…Damyata
E dare sarà ancora la condanna
Del reo confesso
Controllerà sim…pateticamente
Le certezze di pulzelle e signorini
Accalorati per troppo…amore.
Non avrò pace
Fino a quando sirene stregate
Canteranno sulla mia testa
Solo allora annegherò nel mio mare
Non aspetterò che voci umane
Mi sveglino…per…morire…dormire…
Forse…sognare….
PX.