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La Sfida 1 (…Il Bacio…)
Fu platonico
Il mondo di ieri
E io
Come lui
Mi diedi all’impossibile
E ne vinsi
La profondità
Una scatola
Mi conteneva
Di pochi pollici d’aria
Dalle estremità rette
Dai gradi
Confusi
Matematica
Filosofia
Come scienze occulte
Nodi da sciogliere
Catene da spezzare
Corde da tendere
Nello stomaco
Nella mente
In fondo al mare…
Religioso
Come il rischio
D’inseguire istinti
Ricondotti al sogno
Per servirlo come
Re
Non passò il tempo
Senza che la morte
Sfiorata come dea
Ricacciata come demone
Non mi guardasse con la sfida
Di chi sa che prima o poi
Ti amerà come ha deciso
Così m’infilai in essa
Come fosse guanto sottile
Volli vederla andare
E tornare
Attesi mentre la chiamavano
Ma non la vidi
Così la beffai gettandola nel
Ridicolo
Ma non cercai di ucciderla
In fondo la compativo
E ubriaco degli odori della vita
Carezzato dai volti della gente
Dai loro incitamenti sorretto
Decisi che l’avrei ignorata
Quando decise di rapirmi
E fu per mano
Di ragazzo
Fu per un gioco
D’istinto
Che lei sopravvenne allo scherzo
Prendendo tra le sue mani
Il mio viso
E baciando ardentemente
La mia
Bocca….
Ehrich Weisz (Budapest, 24 marzo 1874 – Detroit, 31 ottobre 1926)
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