Fiore appassito dell’eterna gioventù
Virgulto ingobbito dalla fatica usuale
Torcimi profondamente gli arti
Lievemente piegati..
Schiaccia spietatamente
I già depressi solchi
Della mia anima in cancrena..
Affonda i tuoi aridi artigli
Nella mia pelle morbida
E fa toccar loro il mio stomaco.