A notte fonda
in una solitaria selva arde la luna,
immobile nel cielo,
solidale
con le fiamme del mio cuore.
L’anima,
obliviosa ed oscura,
il nulla brama
nel pallore della sua ombra,
scìa di un antico dolore.
Come la pioggia,
ricoprendo le nostre mani nude,
così il pianto avvolge gli occhi tuoi,
splendenti
di un umido piacere.
I nostri sguardi
si sfiorano nel delirio
di una visione
incerta,
dagli indefiniti contorni.
Si consuma
la tua bocca nell’ardore
del desiderio,
si protende per catturare
un’eterea immagine.
Immagine di me,
delle mie mani che cingono le tue,
dei miei occhi che ti cercano,
della mia bocca che vorrebbe
e che inutilmente resiste.
Di me che Ascolto,
di me che Tremo,
di me che.. Oso.