Sento il freddo penetrare l'anima...
in forme evanescenti di nulla...
sentire il mio amore dissolversi...
tra meandri di tempo senza luce.
Ho acceso un fuoco improvvisato...
tra mura diroccate...
con ceppi di rovere da ardere...
a lenire la mia sofferenza.
Come un guerriero stanco... riposo...
tra gechi... arrampicati sui muri...
la presenza in dissolvenza
dei Lari proteggermi dalle insidie.
Ora ricordo... non ho più un amore!
Soltanto ceppi da ardere...
e un vino da bere...
per calmare il passo della morte...
che devasta un corpo senza senso.
Tra ceppi accesi... ricordo!
Cosa nè sarà del mio Amore?
Tra ceppi accesi...
in una notte di stelle in frammenti...
compongo e ricompongo nello sguardo...
immagini visive di tormento.
Tra ceppi accesi!