Se quel giorno
non avessi ascoltato
le parole,
incandescenti come lava
che scorrevano dalle tue labbra
attraverso il telefono infuocato,
avrei trattenuto il respiro
perdendomi nel vuoto
fino a lasciarmi stordire
tra sogno e realtà.
Ho bussato alla tua porta
confidandoti
i miei pensieri più riposti,
non hai esitato a rispondermi
custodendoli
nello scrigno della tua anima
come il mare
custodisce
tesori,
perle preziose.
Non hai commentato,
ascoltavi
in un loquace silenzio,
non volevi cambiare
la mia vita,
sei apparsa
come un soffio di vento
in una tiepida serata d'estate.
Ai miei occhi
tutto era labile, effimero,
in silenzio
guardavo oltre l'orizzonte
mentre lacrime esitanti
scorrevano sul mio viso
annebbiando la mente.
Amica mia
hai teso
da lontano
le tue mani
per avvolgermi in un abbraccio
mi sono aggrappata
all' ancora
che mi porgevi
per non precipitare,
giocando con la mia anima
consumata dal tormento.
Un groviglio di pensieri
mi appannava la vista,
l'incertezza di un'esistenza delusa
che toglie
ogni speranza,
ogni logica ragione.
Nebbia,
buio assoluto,
sotto di me
il precipizio,
vedevo i miei sogni frantumarsi
ma accanto a me
un angelo biondo
senza ali
ed io assetata d'affetto
bevevo alla fonte di quell'acqua
come roccia arsa
al sole cocente.