Trasparenze che il tempo accomuna a ricordi di serafica evenienza,
tra i sospiri di un passato
che si frantuma in schegge di mortale essenza
e le gioviali carezze di dolci brezze marine,
perse nei deliranti silenzi di un tempo senza più futuro,
quando il sole si fa notte e tutto si cheta oltre la cortina del ponderabile,
del tollerabile.
Spettrali parvenze strappano aghi di vanità dai tuoi occhi ormai corrosi,
intrisi di uno stupore animalesco
che ottuso accompagna il mio canto di morte,
ad evaporare parole di fede ed amore che stupiranno le tue realtà
e celebreranno il mio unico ed ultimo atto di vanità.
A giocare nel vento ho perso l'anima.