La luce distingue avvolgente
d’immagini cose e persone,
d’Éllade l’Elios che rischiara
contorni fluidi lisci e precisi,
il trascorrere passo di ruote
s’apre di sprazzi tra nubi e chiarori.
Cammina il percorso avanzando
muto e silente di un libro già scritto
fisso in avanti non guarda mai indietro,
lieve pressione di un morbido tatto
ti tocca ti sfiora di creta modella.
Secco arido il giorno si spegne
colori imbruniti sfugon le forme
Medusa t’appare di serpi pensieri,
l’ombra incalzante bussa alla sera
s’allarga la vista rapace bagliori.
Come di statua l’ombra s’adagia
risucchia barlumi rimasti all’oscuro,
pian piano s’avvolge di tetri colori
rintocchi sinistri d’angelo annuncia,
si chiude a tenaglia scrutando l’ignoto
cala perenne l’ombra la sera.
Il fiore racchiude protetti i suoi petali
avvinghiandosi stretto tenaci radici
fiammelle vibranti giocare col vento,
aspettando cullati rugiada attende
guardando Perseo ritornar vincitor
del cielo il domani di nuovo il vestito.