Mite creatura
Quali candide lenzuola ti ospitarono?
Tu, piccola pellegrina
In una terra ostile
Non lasciarmi perire
In tale indifferenza per
La Bellezza.
Portami con te
In quella terra dove il Sole
Non sembra tramontare e
Dove i profumi riempiono i polmoni.
Sei stata una calda folgore
In una cupa selva.
Come gli orchestrali seguono
Con estrema diligenza
La bacchetta del direttore
Cosi io inseguivo appassionato
Il vorticare delle tue dita affusolate
In quei discorsi che tanto ti entusiasmano.
E le pause
Oh dolcissime pause
In quel intervallo fra parole riuscivo quasi
A trafugare la tua Essenza.
Si, quei silenzi valevano più di
Mille vani sproloqui.
Ma adesso son tornato cieco e
Cosciente resto poiché
Non potrò rivedere la tua aurora
Fin quando non perderò un
Altro anno di questa mia
Giovinezza.