Nel mezzo del cammin
di nostra vita,
soleva il Sommo cantare,
un bilancio del mio vissuto,
m’appresto a fare
di questo mio viver,
ormai giunto
al limitar di quella soglia,
dove ogni giorno
par che si riduca
la distanza,
che all’Eterno, mi separa.
Posso contare gli attimi felici,
pochi ne ho avuti,
vivendo l’immensità
di gioia pura,
quando i figli
strinsi al seno.
Degli amori
ne ho vaga memoria,
troppe lacrime
troppi addii.
E quando al mattino
mi guardo allo specchio,
inevitabilmente l’occhio
si posa sui segni lasciati
dal tempo impietoso.
Dura è la lotta,
per conservar
la bellezza rimasta.
Con velata nostalgia,
eleva l’anima mia
pietosa preghiera al cielo:
non farmi invecchiare
macerata dai rimpianti,
lasciami vivere con gioia
il mio tempo,
che danzi nella sua melodia.