Immoto nella bruma
scrivo nell'aria labile
il tuo latente nome
Un brivido perdura
le mie membra a raggelare
La tua querula lontananza
con dita di gelo
tesse lai nei miei respiri
Sibila stridendo
con labbra beffarde
spasmi di solitudine
Ghermisce le mie carni
Stormisce mordace
nelle viscere dell'anima
Istilla rivoli di fiele
nell'intirizzito atrio cardiaco
Battito intorpidito
Si contorcono i nervi
avvelenati da rigurgiti alcalini
flagellati da caustiche distanze
Ulula le pene
il mio spirito crucciato
da megera mestizia
efferata mendace
Io resisto pugnace
assediato dal suo
mefistofelico ghigno
Invocando speranzoso la venuta
della tua celeste manna
Folgore che squarci
l'oscuro fittone
radicato nel mio corpo
donde irradi un nugolo
di vampe gaudenti
Vieni a bivaccare nel mio petto
a banchettare nel mio cuore
sol per te
imbandito d'amore.